Secondo le proiezioni formulabili ad oggi, il mercato digitale italiano nel suo insieme (comprensivo di informatica, telecomunicazioni, contenuti digitali ed elettronica di consumo) dovrebbe crescere nel periodo 2018-2021 a un tasso medio annuo composto (TCMA) del 2,8%, risultante da crescite del 2,5%, a 72.222 milioni di euro nel 2019, del 2,8%, a 74.254 milioni nel 2020 e del 3,1%, a 76.536 milioni nel 2021.
Sono previste dinamiche positive per tutti i macromparti in cui si articola il mercato, con la sola eccezione dei Servizi di Rete TLC (che evidenzia gli effetti di una forte pressione competitiva, ma che promette ripresa sulla spinta del 5G a partire dal 2022/23). In sintesi si prevedono le seguenti dinamiche per macrocomparti 2018-2021 in termini di TCMA:
- Dispositivi e sistemi +1,9% (da oltre 19.100 milioni nel 2019 a 19.900 milioni nel 2021);
- Software e Soluzioni ICT +6,3% (da ca. 7.600 milioni nel 2019 a 8.580 milioni nel 2021);
- Servizi ICT +6,1% (da ca. 12.280 milioni nel 2019 a 13.870 milioni nel 2021);
- Servizi di rete -2,1% (da circa 21.250 milioni nel 2019 a 20.430 milioni nel 2021).
- Contenuti e Pubblicità Digitale +7,2% (da ca. 11.990 milioni nel 2019 a 13750 milioni nel 2021)
I Digital Enabler, collocati merceologicamente nei comparti del Software e Soluzioni ICT e dei servizi ICT, si confermeranno motori dell’intero mercato, sostenendo anche la crescita dell’hardware e dei Servizi. Le dinamiche stimate per i Digital Enabler 2018-2021, sempre in termini di TCMA, sono:
- IoT +14,2% (da circa 3.390 milioni nel 2019 a 4.410 milioni nel 2021);
- Cybersecurity +13,9% (da circa 1.140 milioni nel 2019 a oltre 1.480 milioni nel 2021);
- Cloud +22% (da circa 2.830 milioni nel 2019 a 4.180 milioni nel 2021);
- Big Data +14,7% (da circa 1.060 milioni nel 2019 a quasi 1.380 milioni nel 2021);
- Piattaforme per il Web +11.6% (da circa 477 milioni nel 2019 a 590 milioni nel 2021);
- Mobile business + 9,1% (da circa 4.210 milioni nel 2019 a oltre 5.000 milioni nel 2021).
- Wearable disp. Indossabili) +11,8% (da circa 636 milioni nel 2019 a 790 milioni nel 2021
Completano il quadro gli andamenti di Digital Enabler con basi ancora limitate, ma in fortissima crescita: lntelligenza Artificiale/Cognitive Computing, +47,1% (da 210 milioni a 430 milioni nel 2021) e Blockchain, +49,6% (di oltre 25 milioni nel 2019 a 67 milioni nel 2021).
Le previsioni della domanda digitale per settore d’utenza 2018-2021, sono:
- Industria, TCMA +5,2% (da oltre 8.340 milioni nel 2019 a oltre 9.230 milioni nel 2021);
- Banche, TCMA +4,8% (da circa 7.920 milioni nel 2019 a oltre 8.710 milioni nel 2021);
- Assicurazioni e finanziarie, TCMA +5,1% (da 2.105 milioni nel 2019 a 2.330 milioni nel 2021);
- PA Centrale, TCMA +0,6% (da ca. 1.910 milioni nel 2019 a 1.930 milioni nel 2021);
- Difesa, TCMA +1,8% (da ca.1.050 milioni nel 2019 a quasi 1100 milioni nel 2021);
- Enti locali, TCMA + 1,3% (da 1.210 milioni nel 2019 a 1.250 milioni nel 2021);
- Sanità, TCMA +4,2% (da 1.650 milioni nel 2019 a 1.790 milioni nel 2021);
- Utility, TCMA +5,1% (da 1.865 milioni nel 2019 a 2.065 milioni nel 2021);
- Telco & Media, TCMA +2,2% (da ca. 8.690 milioni nel 2019 a 9.130 milioni nel 2021);
- Distribuzione e Servizi, TCMA +5,1% (da 4.675 milioni nel 2019 a 5.180 milioni nel 2021);
- Travel & Transportation, TCMA +3,9% (da 2.540 milioni nel 2019 a 2.750 milioni nel 2021).
- Consumer, TCMA +1,2% (da circa 30.260 milioni nel 2019 a 31.070 milioni nel 2021).
In pratica si conferma in prospettiva il ruolo traente di Banche, Industria, Distribuzione e Utility, cui però si aggiungono Assicurazioni e Trasporti, settori oramai pienamente coinvolti dalla Digital Transformation. Ed è stimato comunque in miglioramento il trend del settore pubblico, in ragione del varo del Piano Triennale per l’Informatica nella PA.
Le stime 2018- 2021 della domanda per dimensioni di impresa sul solo mercato business, confermano il ruolo traente delle grandi. Più in dettaglio:
- grandi imprese (250+), TCMA + 4,7% (da 24.810 milioni nel 2019 a 27.260 milioni nel 2021);
- medie (50-249 addetti), TCMA +3,8% (da 7.850 milioni nel 2019 a 8.480 milioni nel 2021);
- piccole (1-49 addetti), TCMA +2,1% (da 9.300 milioni nel 2019 9.730 milioni nel 2021).
Infine, le proiezioni sul mercato Industria/Impresa 4.0 per il periodo 2018-2021, alle condizioni oggi date, che confermano l’importanza delle iniziative in quest’ambito, e che sono:
- Per l’insieme di tutte le componenti (Sistemi industriali + Sistemi ICT) di un TCMA del 15,5% (da oltre 3.030 milioni nel 2019 circa 4.000 milioni nel 2021.
- Per la componente Sistemi industriali, di un TCMA del 14,1% (da ca. 1.350 milioni nel 2019 a 1.710 milioni nel 2021
- Per la componente Sistemi ICT, di un TCMA del 16,6% (da più di 1.690 milioni nel 2019 a circa 2.290 milioni nel 2021).
LA TRASFORMAZIONE DEL SETTORE ICT
Il settore ICT in Italia continua a crescere, sia per numero di aziende, sia per occupati, confermando anche sotto questo profilo il suo valore strategico. A fine 2018 (Infocamere) il numero di imprese nel settore era di 112.340 contro le 107.900 del 2015, per una crescita media annua dell’1,4% (+1,6% nel 2018). Nello stesso periodo, gli addetti nel settore sono passati da poco più di 477.850 a più di 512.400, per una crescita media annua del 2,4% (+3,5% nel 2018).
Il numero di aziende mostra diverse dinamiche nei comparti. Il saldo positivo è determinato dalle aziende del Software e dei Servizi, grazie alla domanda di soluzioni a supporto delle strategie di digitalizzazione. Queste ultime hanno innescato una profonda trasformazione dell’offerta (sempre più influenzata dai Digital Enabler) e delle stesse aziende ICT: più reattive, aperte alle partnership, alla ricerca di competenze utili a calare le nuove tecnologie nel business dei clienti.
Il processo di concentrazione non ha visto accelerazioni, ma più qualità, e sembra smentire la “colonizzazione” del settore. Il grosso delle operazioni di M&A (dato 2017, ultimo disponibile) ha riguardato deal fra aziende italiane, acquirenti e acquisite. Le operazioni in cui aziende acquirenti estere hanno concluso operazioni in aziende target italiane non supera di molto quello dove aziende acquirenti italiane hanno concluso operazioni in aziende target estere.
Continua il fenomeno delle Startup Innovative: oltre diecimila nella primavera del 2019. Almeno la metà di esse è direttamente o indirettamente connessa con l’ICT. Ha contribuito una normativa più favorevole. Il fatto nuovo è però l’interesse delle grandi aziende. Talune di esse hanno varato politiche di Corporate Venture Capital, supportando acceleratori di Startup, con l’obiettivo di far crescere nel loro perimetro l’innovazione dirompente del settore di riferimento. La quota più elevata di Corporate Venture Capitalist (31%) è nei servizi non finanziari, con una prevalenza di aziende ICT che investono principalmente in Startup del software.
Si prevede che gli investimenti dei Venture Capital nelle Startup si incrementino, per effetto del contributo previsto a favore del Venture Capital nell’Innovation Act e nel Fondo dei Fondi inseriti nella legge di Bilancio 2019; e anche per i buoni risultati ottenuti.